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SOMMARIO DI QUESTO NUMERO

 
   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   

Direttore Responsabile

Carlo Maria Giovanardi

Capo Redattore
Giuseppe Lupi

Comitato di Redazione
Sonia Baccetti
Patrizia Betti
Ermina Caldiron
Elisabetta Casaletti
Francesco Ceccherelli
Gemma D'Angelo
Antonio Losio
Vittorio Mascherini
Annunzio Matrà
Tiziana Pedrali
Alfredo Vannacci

 
   
   
   
Riprende l'attività del Gruppo Tecnico Interregionale Medicine Complementari

Nel gennaio u.s. è stato ricostituito il Gruppo Tecnico Interregionale Medicine Complementari della Commissione Salute, costituita nell’ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. Il coordinamento del tavolo è stato affidato, come nella precedente legislatura, alla Regione Toscana, in particolare alla Responsabile della Rete Toscana di Medicina Integrata, dr.ssa Sonia Baccetti.
Nella riunione del 23 febbraio, durante la quale si sono riuniti tutti i gruppi di lavoro della Commissione Salute, sono stati individuati gli obiettivi comuni che sono quelli di fornire prodotti unitari, discussi e condivisi sulle tematiche individuate nel gruppo di lavoro, sottoporli all’approvazione della Commissione Salute e, su richiesta della stessa, partecipare al confronto con i diversi interlocutori esterni, con proposte univoche, rispecchianti il parere delle Regioni.
Al Gruppo Tecnico ad oggi hanno aderito, con i loro rappresentanti, le seguenti Regioni e Province Autonome: Abruzzo (dr.ssa Stefania Melena), Bolzano (dr.ssa Maria Hofer), Campania (dr.ssa Margherita de Florio), Emilia Romagna (dr. Corrado Ruozi), Lombardia (dr. Giancarlo Fontana), Liguria (dr.ssa Chrissanthi Avgerinos), Marche (dr. Lucio Sotte), Piemonte (dr. Piero Ettore Quirico), Puglia (dr.ssa Francesca Avolio), Sardegna (dr. Angelo Mulas), Sicilia (dr. Giuseppe Noto), Trento (dr.ssa Monica Pisetta), Umbria (dr.ssa Simonetta Marucci), Valle d’Aosta (dr.ssa Paola Ippolito), Veneto (dr. Francesco Ceccherelli). La Toscana è rappresentata, come già detto, dalla responsabile del tavolo, dr.ssa Sonia Baccetti, che è coadiuvata dal dr. Elio Rossi. Partecipano poi alle riunioni il dr. Agostino Sussarellu (Sardegna) e la dr.ssa Maria Concetta Giuliano (Sicilia).
Un sostegno fondamentale al lavoro è inoltre apportato dal rappresentante della Commissione Salute, dr. Stefano Marson.
Nel corso della prima riunione del Gruppo Tecnico, che si è svolta a Roma ad Aprile, è stata presentata una sintesi delle attività svolte dal precedente Gruppo Tecnico MC ed è stato definito un programma di attività, sviluppato nei successivi incontri.
La prima questione posta dall’Assessore alla Salute del Veneto, dr. Luca Coletto, Coordinatore della Commissione Salute, ha riguardato un quesito rivoltogli dall’avvocato Giuseppe Montanini, presidente della Federazione Italiana Shiatsu, inerente la “legittimità” del far rientrare la pratica dello shiatsu nella esclusiva competenza delle estetiste. Il quesito riguardava la contestazione rivolta da un Comune al titolare di un Centro shiatsu inerente l’esecuzione “oltre alla pratica dello shiatsu... anche di massaggi rilassanti”, in assenza di autorizzazione e dei requisiti professionale previsti dalla legge 1/1990, che regolamenta l’attività di estetica.
Il Gruppo Tecnico ha sottolineato il vuoto legislativo sulla materia, dal momento che l’unico riferimento normativo è la legge n. 1/1990 che disciplina l’attività di estetista.
Dopo aver vagliato la documentazione specifica, il Gruppo ha dato risposta al quesito, formalmente approvata dai componenti ed inviata alla Commissione Salute, asserendo che “il motivo del contendere non sussiste trattandosi di due attività, quella della pratica dello Shiatsu e quella degli estetisti, distinte e non sovrapponibili e che quindi è illegittimo considerare lo Shiatsu fra le competenze esclusive e specifiche delle estetiste”.
A tutt’oggi, infatti, non esiste normativa riguardante la pratica dello Shiatsu: esistono invece numerose sentenze (tribunale di Padova 2006, tribunale di Perugia 2008, tribunale di Verona 2008, tribunale di Venezia 2008, tribunale di Ravenna 2009, tribunale di Parma 2010, tribunale di Torino 2010), riguardanti tale disciplina, relative all’accusa di esercizio abusivo della professione. Le sentenze evidenziano che nella pratica non si è rilevato alcun comportamento di tipo sanitario, che lo Shiatsu non è pratica sanitaria e pertanto è libero il suo esercizio, poiché la disciplina non rientra fra le professioni riconosciute dallo Stato (tribunale di Perugia 2008) ed è volto ad assicurare il benessere della persona (tribunale di Torino 2010).
Il Gruppo ha sottolineato come la legge regionale n. 2/2005 della Regione Toscana definisca in modo chiaro le discipline del benessere e bio-naturali, incluso lo Shiatsu, come pratiche e tecniche naturali esercitate per favorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona e che , con altrettanta chiarezza, la normativa della Regione Toscana stabilisce che le prestazioni eseguite dalle figure individuate dalla legge regionale non sono in alcun modo assimilabili a quelle svolte dagli estetisti. In modo analogo, peraltro, si sono espresse anche altre Regioni (ad esempio la Regione Lombardia) che hanno approvato leggi regionali che regolamentano la materia. Queste leggi regionali sono tutte indicative delle questioni di merito affrontate, inclusa la legge approvata dalla Regione Veneto in data 21.09.2006 e successivamente dichiarata incostituzionale, ma solo per difetto di competenza.
Comunque, ha concluso il Gruppo, si evidenzia la necessità di fare chiarezza in una materia in cui manca ancora una regolamentazione nazionale. E’ necessario dunque attuare i passaggi necessari per colmare questo vuoto legislativo, richiedendo anche un impegno in questo percorso alla Commissione Salute, di concerto con la Commissione Formazione, affinché si discuta sulla materia per addivenire ad uno specifico accordo Stato-Regioni che disciplini l’ambito del benessere e della promozione della salute, a tutela dei cittadini che si rivolgono allo Shiatsu ed a discipline affini e degli operatori che le praticano.
Di tale parere ha preso atto la Commissione Salute nella riunione del 5 luglio 2011.
Il Gruppo sta poi lavorando ad una ipotesi di censimento delle attività regionali dedicate alle medicine complementari ed alla valutazione dei documenti prodotti dal precedente Gruppo Tecnico, dagli Ordini professionali e dalle Società scientifiche sulla formazione di quanti esercitano le MnC/MC.
Tra i lavori in agenda, infine, è prevista una raccolta di informazioni sulla normativa esistente in materia presso le singole Regioni e l’individuazione di metodologie per lo sviluppo della ricerca clinica in Medicina Complementare.

Stefano Marson, Sonia Baccetti, Elio Rossi, Paolo Fedi

 
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