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SOMMARIO DI QUESTO NUMERO

 
   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   

Direttore Responsabile

Carlo Maria Giovanardi

Capo Redattore
Giuseppe Lupi

Comitato di Redazione
Sonia Baccetti
Patrizia Betti
Ermina Caldiron
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Francesco Ceccherelli
Gemma D'Angelo
Antonio Losio
Vittorio Mascherini
Annunzio Matrà
Tiziana Pedrali
Alfredo Vannacci

 
   
   
   
Immanenza dello spirito, chiave del pensiero cinese

Parte I

Attualmente, le prime tracce di spiritualità dell'uomo sono fatte risalire al Paleolitico medio (100.000-35.000 a.C.) con l'Homo Neanderthalensis, del quale sono state rinvenute testimonianze rupestri e manufatti che esprimono la presenza di un culto dei morti e di un senso del " dopo la vita " (1-2) .

Una religiosità maggiormente strutturata è presente dal 30.000 a.C. con l'Homo Sapiens, nel Paleolitico Superiore (35.000-10.000 a.C.), periodo al termine del quale assistiamo allo sviluppo dei primi insediamenti con costruzioni permanenti come Gerico (9.000 a.C.) e dove sembra essere stato costruito intenzionalmente il primo tempio (1) . Fino al 4.000 a.C. circa l'economia di questi insediamenti era di tipo agricolo-pastorale da cui risulta evidente quanto fosse necessario, per questi popoli, possedere una conoscenza approfondita ed " intima" della natura (previsione dei cambiamenti stagionali, della piena dei fiumi, etc.) poiché da ciò dipendeva il raccolto e quindi la sopravvivenza (1-2) .

A tutto questo dobbiamo aggiungere la completa passività che l'uomo aveva nei confronti del meraviglioso e misterioso fenomeno della nascita, presente sia in natura che nella donna, dato che la correlazione tra sesso e gravidanza non fu immediata (1-2-3) .

E' in questo periodo che lo spirito religioso è dominato dalla "Grande Dea " (1-2) . Possiamo definire la "Grande Dea" come l'espressione mistico-spirituale dell'Esistenza, nella sua accezione complessiva più ampia, fortemente vincolata ai cicli stagionali, al raccolto ed alla fertilità, presente non solo nella natura animale e vegetale ma, senza distinzione, in un continuum con quella dell'uomo; in questa realtà la donna ed il femminile, come incarnazione del principio di fecondità, rivestivano, nella comunità, un ruolo sociale di rilievo con investitura anche di carattere mistico-sacerdotale (1-2) .

Questa concezione dell'Esistenza come un'entità permeante tutto il manifesto ed il visibile, indipendente e comprensivo nello stesso tempo la vita dei singoli individui, è residuata anche nella cultura greca, con la distinzione del concetto di zoe e bíos , dove per zoe si intendeva l'Esistenza in senso lato e con bíos la vita dei singoli soggetti, la cui fine coincideva con una sorta di rientro dentro la zoe (4) .

Da notare come gli studi antropologici maggiormente condivisi non attribuiscano necessariamente a questo periodo della storia dell'uomo una definizione di tipo matriarcale, bensì di armonica divisione dei ruoli fra maschio e femmina e sicuramente in un contesto di pace (assenza di raffigurazioni pittoriche o vascolari di battaglie) fra i vari insediamenti (1-2) .

Dal 4.500-4.000 a.C. circa, nell'Europa centro-orientale, assistiamo a progressive ondate di invasione di popoli che provengono dal sud della steppa russa, i Kurgan (Indoeuropei), che avevano una cultura patrilineare, un culto religioso con divinità maschili ed un'economia basata sulla caccia (5) . Tale invasione finirà per fondersi alla precedente cultura.

Si presume che con la capacità di astrazione, di cui la spiritualità è la sua prima espressione, si sia dovuta sviluppare anche una qualche espressione fonetica (6) . Di gran lunga posteriore è stato tuttavia lo sviluppo della scrittura, la cui prima forma è fatta risalire al 3.500 a.C. con il cuneiforme sumero-accadico ed i geroglifici egiziani (7) . Si considera come data ufficiale della nascita della scrittura cinese il 1.200 a.C. durante la dinastia Shang ?? (1.600 a.C.-1.046 a.C.), quale seconda dinastia dopo quella degli Xia ?? (2.000-1.520 a.C.). In realtà questa data è solo il capolinea di un più lungo periodo di gestazione concettuale le cui prime tracce risalgono a circa 6.000-8.000 anni fa, in epoca pre-dinastica, nelle cosidette " jiaguwen ??? " o iscrizioni oracolari (incisioni su frammenti di osso e guscio di tartaruga) (8) .

La prima scoperta di queste iscrizioni oracolari fu casuale e risale alla seconda metà del 1.800, nella contea di Anyang nella provincia di Henan. I contadini dell'epoca vendevano questi frammenti di osso, che affioravano nel terreno, agli speziali che li acquistavano per produrre delle polveri a scopo curativo, fino a quando, un giorno, qualcuno notò queste incisioni e ne cominciarono le ricerche sistematiche. Nel 1.987, sempre nella provincia di Henan, nel distretto di Wuyang, venne fatta una seconda sensazionale scoperta di jiaguwen la cui datazione era antecedente di circa 2000 anni a quelli più antichi fino ad allora noti, appartenendo essi al periodo neolitico (cultura Yangshao) (9) , tempo in cui nell'Europa e nel Medio Oriente dominava la cultura della "Grande Dea". (continua)

Bibliografia

  • Gimbutas M. Il linguaggio della Dea . Venexia. 2008
  • Campbell J, Eisler R et al. I nomi della Dea. Il femminile nella divinità . Astrolabio Ubaldini. 1992
  • Burkert W. La creazione del sacro . Adelphi. 2004
  • kerenyi K. Dionisio . Adelphi. 2010
  • Lebedynsky I. Gli Indoeuropei. Fatti, dibattiti, soluzioni . Jaca Book. 2011
  • Anati E. Le radici della cultura . Jaca book. 1992
  • Bocchi G, Ceruti M. Origini della scrittura. Genealogie di un'invenzione . Bruno Mondadori. 2002.
  • Angela Belmonte. Il Dio arcaico e la scrittura. Un codice per le figure schematiche . Vol. II. Masso delle Fate edizioni. 2011
  • Antonio Ammassari. L'Identità Cinese. Note sulla preistoria della Cina secondo le iscrizioni oracolari della dinastia Shang . Jaca Book. 1991

10) Note personali dell'autore

? carattere 8021 del Grande Dizionario Ricci dei Caratteri Cinesi: si attribuisce nelle iscrizioni oracolari il significato di nome di uno spirito o antenato a cui si offre dei sacrifici

? carattere 12335 del Grande Dizionario Ricci dei Caratteri Cinesi: sciamane, donne che hanno il potere di agire per il mondo invisibile e fanno discendere, in loro, con la danza, gli spiriti

? carattere 5056 del Grande Dizionario Ricci dei Caratteri Cinesi: ritornare

Vittorio Mascherini

 

 
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